La parola “sostenibilità” è da diverso tempo entrata con forza nel linguaggio e (non sempre) nelle pratiche delle aziende di ogni tipo di settore; quello vitivinicolo non è da meno: il cambiamento climatico, la crescente consapevolezza dei consumatori e la responsabilità sociale d’impresa stanno infatti spingendo il mondo del vino a rivedere radicalmente i propri modelli produttivi ed economici, ripensando ogni aspetto di ciascuna fase della filiera produttiva.
Ma cosa vuol dire davvero sostenibilità? Quali sono le sue declinazioni nel settore vitivinicolo? E quali sono i principi che guidano una viticoltura sostenibile?
Nelle prossime righe daremo una risposta a queste domande, con un focus sulle attività di Serena Wines 1881 in ambito di sostenibilità.
Cosa si intende per sostenibilità e per sostenibilità nel settore vinicolo
Il concetto di sviluppo sostenibile si fonda sul principio chiave formulato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite; secondo tale principio, sostenibilità significa “soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Questo concetto abbraccia inoltre tre dimensioni interconnesse: ambientale, sociale ed economica; nello specifico:
- la sostenibilità ambientale riguarda la gestione responsabile delle risorse naturali, la protezione dell’ambiente e la lotta contro il cambiamento climatico.
- la sostenibilità sociale si concentra sul benessere umano, l’equità, l’accesso all’istruzione, alla salute e ai servizi di base;
- la sostenibilità economica mira a garantire la stabilità e la crescita economica nel lungo termine, promuovendo un uso responsabile delle risorse e la creazione di posti di lavoro.
Nel mondo del vino, questi concetti si traducono in un approccio integrato che interessa ogni fase del ciclo di vita del prodotto: dalla gestione sostenibile del vigneto alla trasformazione dell’uva, dall’imbottigliamento alla distribuzione, dalle garanzie sulle corrette condizioni di lavoro fino all’esperienza del consumatore finale.
La sostenibilità legata al mondo del vino non si limita quindi alla sola riduzione dell’uso di pesticidi o al controllo dei processi di fermentazione in cantina: è un impegno continuo che implica scelte consapevoli, basate su rispetto delle risorse naturali e delle persone.
I 3 principi della sostenibilità nel settore vitivinicolo
Come anticipato, la sostenibilità si fonda su tre dimensioni: ambientale, sociale ed economica (note anche come “triple bottom line”).
L’applicazione concreta di questi principi nel settore vitivinicolo è stata formalizzata nel disciplinare del sistema di certificazione della sostenibilità, che ha introdotto specifici requisiti per questa filiera. Tali requisiti distinguono le attività agricole (fase A) da quelle di trasformazione (fase T), e definiscono con precisione le azioni da intraprendere per garantire la sostenibilità del processo produttivo e dell’azienda vinicola nel suo complesso.
Alla luce di questa introduzione, analizziamo le caratteristiche specifiche delle tre dimensioni nel settore vitivinicolo.

1. Sostenibilità ambientale
Nel mondo del vino il concetto di sostenibilità ambientale si traduce nell’applicazione di tecniche agricole e processi industriali che minimizzino l’impatto sull’ambiente e favoriscano il ripristino delle risorse naturali.
Nella fase agricola, gli operatori devono adottare strumenti di monitoraggio del consumo idrico, necessario per gestire in modo razionale dell’acqua. La protezione dell’ecosistema naturale è un altro aspetto fondamentale: le aziende vitivinicole devono evitare la riduzione significativa di boschi preesistenti durante l’impianto di nuovi vigneti, gestire aree non coltivate e tutelare le specie protette presenti nei loro terreni. Un esempio virtuoso è l’obbligo di destinare almeno l’1% della superficie aziendale a colture foraggere per insetti impollinatori, favorendo così la biodiversità funzionale.
Durante la fase di trasformazione post-raccolta, la sostenibilità ambientale richiede la gestione attenta delle aree seminaturali come boschi, siepi, muretti a secco e corpi idrici. Le azioni volte alla conservazione possono includere la creazione di invasi d’acqua, nidi artificiali o il ripristino di elementi del paesaggio rurale.
Il monitoraggio continuo delle risorse utilizzate è obbligatorio (si parla dei consumi energetici per litro di vino prodotto), così come la valutazione del peso medio delle bottiglie e l’uso di materiali di confezionamento riciclabili o riciclati. Anche l’adozione di fonti rinnovabili certificate è incoraggiata, in quanto riduce le emissioni e migliora la performance ambientale della cantina.
2. Sostenibilità sociale
Per quanto riguarda la sostenibilità sociale, la produzione di vino non può prescindere dal benessere delle persone che operano nella filiera e dalla responsabilità nei confronti delle comunità locali. Il rispetto delle regole non è sufficiente: è necessario costruire un sistema inclusivo, equo e trasparente.
I consumatori, oggi sempre più consapevoli, chiedono infatti sempre più garanzie sulle modalità con cui viene prodotto il vino. Fenomeni come lo sfruttamento del lavoro, il caporalato o le disuguaglianze sociali minano la credibilità del settore, motivo per cui le aziende vitivinicole sono chiamate ad adottare politiche attive per assicurare condizioni dignitose, formazione professionale e partecipazione.
Durante la fase agricola, la sostenibilità sociale si traduce nel rispetto dei contratti di lavoro, nella raccolta di tutta la documentazione obbligatoria (come permessi di soggiorno, contratti, ecc.) e nella creazione di elenchi aggiornati dei dipendenti.
La formazione del personale rappresenta un altro aspetto chiave. I lavoratori devono essere sensibilizzati a loro volta sui temi della sostenibilità sociale e ambientale, per svolgere le proprie mansioni in sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e in coerenza con i valori aziendali: una forza lavoro consapevole è infatti anche una risorsa strategica, capace di contribuire all’innovazione e al miglioramento continuo dell’impresa.
La sostenibilità sociale assume un ruolo determinante anche nella fase di trasformazione. Le aziende devono monitorare gli infortuni sul lavoro, calcolando indicatori specifici come l’indice di frequenza e di gravità, e promuovere una cultura della prevenzione e del dialogo. Non meno importante è il legame con il territorio: l’impresa deve essere in grado di ascoltare la propria comunità, costruire con essa un rapporto di fiducia e proporre attività di cui questa possa beneficiare.
3. Sostenibilità economica
Nel quadro della sostenibilità nel mondo del vino, la dimensione economica è spesso la meno visibile; questa, pur essendo limitata alla fase di post raccolta e trasformazione, è comunque fondamentale quanto quella ambientale e sociale.
Una cantina economicamente sostenibile può dirsi davvero tale solo se riesce a garantire solidità economica, resilienza nel tempo e capacità di generare valore per sé stessa, per i lavoratori e per il territorio in cui opera.
La sostenibilità economica non si limita alla redditività di breve termine: richiede una visione a lungo raggio, fondata su investimenti responsabili, efficienza produttiva e capacità di adattamento ai cambiamenti di ogni tipo (siano questi climatici, tecnologici o di mercato). Allo stesso tempo, un’azienda vitivinicola sostenibile è in grado di affrontare le sfide globali grazie a un modello di gestione flessibile, innovativo e basato sulla riduzione degli sprechi.
Nel contesto del sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola, vengono richiesti alle aziende specifici comportamenti che dimostrino il loro impegno verso uno sviluppo economico equilibrato. Tra questi spiccano la valorizzazione dei sottoprodotti e dei materiali di scarto, la promozione dell’economia circolare e l’utilizzo di materiali ecocompatibili: l’obiettivo è trasformare ogni fase della produzione in un’opportunità per ridurre costi e gli impatti, migliorando al contempo la competitività.
Le imprese sono inoltre invitate a svolgere attività di sponsorizzazione o donazioni verso enti esterni, a dimostrazione del loro ruolo attivo nel tessuto socioeconomico locale; questo tipo di partecipazione non è solo benefica per l’immagine aziendale, ma rafforza il legame con la comunità e contribuisce alla creazione di valore condiviso.
Altro aspetto cruciale è il monitoraggio continuo delle performance aziendali. L’impresa deve essere in grado di valutare con regolarità i propri consumi energetici, l’efficienza dei processi, la sostenibilità degli imballaggi e la gestione del personale; solo attraverso un controllo consapevole delle proprie dinamiche interne è possibile individuare margini di miglioramento e prendere decisioni coerenti con una crescita sostenibile.
La sostenibilità in Serena Wines 1881
In Serena Wines 1881 la sostenibilità rappresenta un principio operativo che permea ogni aspetto dell’attività aziendale. Per noi l’impegno verso un modello produttivo più responsabile si traduce in azioni concrete, in progetti innovativi e in una cultura d’impresa che pone al centro il rispetto per l’ambiente, per le persone e per il territorio.
La volontà di evolvere verso una cantina sostenibile ha portato Serena Wines 1881 a ottenere la certificazione Equalitas, uno degli standard più completi e rigorosi nel settore vinicolo. Questo riconoscimento testimonia la piena integrazione dei tre pilastri della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) all’interno di ogni fase della produzione, dalla coltivazione dell’uva fino alla vendita del prodotto finito.
A garanzia di quanto detto, rendiamo disponibile anno dopo anno il nostro “Bilancio di Sostenibilità”, che documenta in modo trasparente i risultati raggiunti e gli obiettivi futuri, offrendo una visione chiara dell’impegno concreto portato avanti giorno dopo giorno.
Uno degli esempi più significativi di innovazione sostenibile in Serena Wines 1881 è rappresentato dal progetto Cheers, sviluppato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. In questo ambito di ricerca avanzata, la nostra azienda vinicola ha avviato la sperimentazione di una tecnologia che permette di trasformare gli scarti della vinificazione in energia rinnovabile: un’iniziativa pionieristica che non solo valorizza i sottoprodotti del vino, ma apre nuove prospettive per una filiera più circolare e a basso impatto ambientale.
Abbiamo adottato soluzioni orientate alla sostenibilità anche sul fronte del packaging, grazie al progetto RafCycle®, che consente di dare nuova vita agli scarti derivati dalle etichette delle bottiglie. I supporti in carta siliconata, tradizionalmente considerati rifiuti non riciclabili, vengono trasformati in nuova materia prima; questo processo di recupero contribuisce a ridurre l’impronta ambientale del confezionamento e rappresenta un passo importante verso una gestione più efficiente delle risorse.
Accanto all’innovazione, Serena Wines 1881 porta avanti numerose iniziative a carattere sportivo, sociale e culturale. Le sponsorizzazioni di eventi sportivi (Tornei Internazionali di Tennis), di diverse squadre (Sportivi Ghiaccio Cortina, Imoco Volley, Treviso Basket) e di iniziative sociali e culturali (FAI, TEDxConegliano, Progetti del Cuore e Raduno Alpini Triveneto 2025, per citarne alcuni) dimostrano come la sostenibilità sociale sia parte integrante della nostra identità.Tutte queste scelte rendono Serena Wines 1881 un esempio concreto di azienda vinicola sostenibile, dimostrando che coniugare tradizione, innovazione e responsabilitàambientale è possibile: per maggiori informazioni, dai uno sguardo ai progetti di sostenibilità e di sponsorship.